venerdì 4 novembre 2011

Gobekli Tepe, un tempio dell'Eden?

Gobekli Tepe:‭ ‬Il primo insediamento umano della Storia‭? 

di Nannai


Per lungo tempo gli archeologi erano convinti che l'insediamento più antico della storia si trovasse nella pianura di Konya, nell'altopiano anatolico, e che coincidesse con i resti della città neolitica di Catal Huyuk, la cui economia si fondava su una fiorente agricoltura. Poi, nel 1907, iniziarono gli scavi  nella depressione del Mar Morto, ad ovest del Giordano, che portarono alla luce le rovine dell'antica città di Gerico. Nota per un importante passo biblico (Giosuè 6:16-27), datato dagli storici al 1450 a.C., in cui viene raccontato che Giosuè riuscì a buttar giù le sue mura e a conquistare la città grazie ad un provvidenziale aiuto. Ma i resti più antichi della città di Gerico in realtà datano a molto tempo prima.  Risalgono, infatti al X millennio e su queste rovine si sviluppò una cultura proto-urbana, che ancora non usava la ceramica. Esiste, però, un altro insediamento umano ancor più antico di queste città, anch'esso situato in Anatolia, ma più a sud, nelle regioni montuose che confinano con la Siria, nella parte settentrionale di quella regione che viene chiamata Mesopotamia. 
Questo insediamento non solo è più antico di Gerico e di Catal Huyuk ma è persino anteriore a Stonehenge di ben 6.000 anni. Questo è Gobekli Tepe che è riuscito fin dalla sua scoperta a rovesciare la visione convenzionale della nascita della civiltà, non solo per la sua datazione, di 12.000 anni, ma anche per la sua natura di primo insediamento a carattere cultuale. Si tratta infatti di un'importantissimo insediamento religioso dell'età neolitica, con importantissime raffigurazioni a bassorilievo.
Inizialmente ritenuto un cimitero monumentale del medioevo islamico, gli scavi che riportarono alla luce questo imponente tempio neolitico iniziarono nel 1994 ad opera dell'archeologo tedesco Klaus Schmidt, giuntovi in seguito alle pressioni della sovraintendenza locale che raccoglieva prove di un sito archeologico per la continua scoperta di reperti archeologici.


 

Gli elementi più caratteristici del tempio sono sicuramente gli alti pilastri a forma di T, separati l'un l'altro da muretti a secco in pietra e che costituiscono i confini di edifici a cerchi concentrici. I pilastri trovati in questo sito non sono un eccezione, già altri furono rinvenuti in siti vicini, ma mai in così gran numero. Invece eccezionali sono i bassorilievi e gli altorilievi su di loro incisi. Questi raffigurano ogni sorta di animale che doveva abitare le fertili pianure tutto intorno alla collina di Gobekli Tepe. Abbondano raffigurazioni di animali da selvaggina, anatre, ibis, gru ed altri uccelli, e poi vi sono raffigurati tori ed animali predatori come volpi, leoni, cinghiali. Ed ancora tantissimi avvoltoi, così tanti che questo fatto ha spinto alcuni studiosi ad ipotizzare che in quel luogo vi fosse una specie di culto degli avvoltoi. Dal momento che questi uccelli avevano la sgradevole funzione di nutrirsi dei morti che venivano posti all'aperto proprio per venir spolpati, prima di venir deposti nelle sepolture a loro dedicate. Quindi questi uccelli necrofori dovevano essere visti con un aurea divina. Essi risultavano essere il tramite tra il mondo terreno e il cielo. Questa teoria portata avanti dall'archeologo francese Danielle Stordeur è stata scartata dallo stesso Schmidt che ritiene che quelle figure di avvoltoi antropomorfi non siano altro che delle raffigurazioni di sciamani. Schmidt comunque ritiene che questo sito avesse un importante ruolo nel culto dei morti, in particolare in quel culto chiamato degli Antenati, che sembra fosse molto diffuso nel neolitico. Schmidt scarta anche l'ipotesi che i pilastri possano raffigurare figure maschili e femminili e quindi qualsiasi collegamento con il culto della Dea Madre. Comunque, dare un giudizio definitivo di quali culti vi si officiassero sembra ancora prematuro. Ancora molto c'è da scavare e le scoperte future potrebbero aiutare ad avere delle idee più precise su questo sito.
Gobekli Tepe risulta straordinario anche per il fatto che un insediamento di questo tipo, di così grande estensione e con così massicci monumenti non potesse venir eretto dai frequentatori di quella regione, in quanto si è sempre pensato che i raccoglitori-cacciatori del Neolitico non potessero avere quel surplus di cibo che permetteva loro di mantenere tutte le persone necessarie per la sua realizzazione.
Il fascino e il misticismo di questo antico insediamento aumenta se pensiamo che il sito sorge in quella regione in cui  gli antichi documenti sumero-accadici e la Bibbia localizzavano il mitico Eden o l'E.DIN. Lo pensa anche il suo scopritore, Schmidt: "Questo posto era il sito del biblico giardino di Eden. Gobekli tepe è un tempio dell'Eden". Qui i primi uomini dell'età della nuova pietra potevano nutrirsi con la raccolta della frutta degli alberi, la caccia e la pesca nei fiumi e trascorrere il resto del tempo in attività piacevoli. Poi tutto si trasformò. Ci fu la scoperta dell'agricoltura e in questo caso per ottenere il cibo era necessario lavorare duro in modo incessante  e quotidianamente. Questa transizione la si può osservare negli scheletri dlel'epoca. I numeri dei nati crebbe ma i piccoli erano più deboli ed esili, perchè il corpo umano si doveva adattare ad una dieta più povera di proteine e ad uno stile di vita più faticoso. Un altro esempio di questo passaggio è il mutamento dell'ambiente circostante alla collina di Gobekli Tepe. Un tempo al momento della sua costruzione quella regione doveva essere verde e florida, abitata da tutti quegli animali che sono raffigurati nel tempio, ma poi il passaggio all'agricoltura ha trasformato l'ambiente rendendolo sempre più brullo e poi, quando ormai impoverito, venne abbandonato. L'abbandono finì la trasformazione in quel deserto che ora è quella regione.
Secondo Schmidt la probabile causa di questo mutamento  fu proprio la costruzione del tempio: "Per costruire un posto come questo, i cacciatori devono essersi riuniti in gran numero. Dopo avere finito l'edificio, probabilmente rimasero riuniti per il culto. Ma poi scoprirono che non potevano alimentare tante persone con una regolare attività di caccia e raccolta. Penso, quindi, che abbiano iniziato la coltivazione di erbe selvatiche sulle colline. La religione spinse la gente ad adottare l'agricoltura."
Uno scenario di questo tipo non sembra inverosimile in quanto è ciò che è successo in tante altre occasioni di sfruttamento delle risorse di un luogo da parte dell'uomo. Ciò che è importante sottolineare è che questo errore fosse commesso fin dagli albori da parte della civiltà umana. Da allora l'uomo ha reiterato il misfatto senza imparare dalle sue azioni.
Bibliografia

Andrew Curry, Photographs by Berthold Steinhilber‭- Gobekli Tepe: The World’s First Temple? - Smithsonian magazine,‭ ‬November‭ ‬2008

Paolo Battistel - La Civiltà Perduta di Gobekli Tepe - Runa Bianca n°3, Settembre 2011

Wikipedia - Gobekli Tepe

Lino Bottaro - Gobekli Tepe, l'incredibile sito archeologico in Kurdistan di 12.000 anni fa.


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