Analisi
del DNA del Faraone Tutankhamon
di Nannai
Qui
iniziamo un nuovo filone di ricerche sugli antichi governanti
della Terra, cioè su coloro che hanno tenuto le redini del potere e
rappresentato gli dèi sulla Terra.
Queste
ricerche ci permetteranno di approfondire e di entrare con maggior dettaglio
negli argomenti di cui trattiamo in questo blog.
Per fare
questo studieremo da vicino i geni dei
cosiddetti discendenti degli Dèi. Cioè riporterò gli studi compiuti dai vari ricercatori su quegli
individui che hanno governato sull'uomo e che, per loro stessa ammissione,
hanno sostenuto di essere i diretti
discendenti degli Dèi. Gli stessi antichi miti li ricordano come i semidei, cioè i figli di un dio e di una mortale,
oppure come gli eroi dell'antichità classica
greco-romana, o nel passo della Genesi 6,4 come gli eroi dell'antichità.
Ma
perché pensare che questi re o faraoni del passato fossero di stirpe divina?
Semplicemente perché tutti i miti del passato ce lo raccontano. Basti pensare
all'eroe sumero-akkadico Gilgamesh (BILGAMES in
sumerico) che per due terzi era divino e
per un terzo uomo. Visse tra il XII e XI secolo a. C. e fu il quarto sovrano della
città di Uruk. Le sue gesta ispirarono gli scribi a scrivere quella che oggi
è conosciuta come l'Epopea di Gilgamesh.
Nel
passo di Genesi 6, 1-4, come stavamo dicendo
poco sopra, vengono chiamati gli eroi dell'antichità ed erano i figli degli
Elohim, che nella versione della CEI vengono detti figli di Dio, come si
può leggere qua sotto:
1 Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e
nacquero loro figlie, 2 i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano
belle e ne presero per mogli quante ne vollero. 3 Allora il Signore
disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la
sua vita sarà di centoventi anni».
4 C'erano sulla terra i
giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle
figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi
dell'antichità, uomini famosi.
In realtà il riferimento ai "figli di Dio" è da intendersi
come i "figli degli Elohìm", come ben fa notare il traduttore e studioso di
ebraico antico, Mauro Biglino nel suo "Il Libro che Cambierà per Sempre le Nostre
Idee sulla Bibbia" Uno Editore, del
2012.
Ma
veniamo al nostro argomento e iniziamo con la nostra ricerca con l'individuare i
Geni degli Gèi nei geni del faraone Tutankhaton. Gli studi di genetica vennero
condotti sulla mummia del faraone Tutankhaton
/Tutankhamon, nel 2010, su quella di suo
padre Akhenaton e su quella del nonno Amenhotep III dal team di ricerca scientifico del centro
genealogico del DNA di Zurigo, nei laboratori dell'iGENEA.
Tutankhamon |
Si
tratta di una notizia non recente ma che ha interessato diverse testate
giornalistiche del mondo nel 2010 e spinto il National
Geographic a fare una puntata su queste analisi (vedi più sotto). I test genealogici si erano concentrati sul
cromosoma Y del faraone Tut.
La
ricerca ha trovato diversi ostacoli messi dalle autorità ufficiali del Supremo
Consiglio delle Antichità Egiaziano, nella figura del dott. Zahi Hawass. Ostilità ben comprensibile
visto i dati che la ricerca ha rivelato. Infatti, l'archeologo e soprintendente della Piana di Giza, Zahi
Hawass si oppose al rilascio di qualsiasi tipo di risultati del DNA che
potevano indicare l'antichità razziale del Faraone Tutankhamon, dal momento che
i risultati rivelavano che il 99,6% del cromosoma Y corrisponde con gli Y-cromosomi degli europei
occidentali.
Il
faraone Tutankhamon non fu un faraone qualsiasi. Figlio di quel Akhenaton, cioè quel faraone che fu definito dai suoi contemporanei e posteri il faraone eretico, (conosciuto precedentemente nella documentazione con il nome di Amenofi IV o Amenhotep
IV), nome che cambio in Akhenaton dopo la riforma religiosa che impose all'Egitto. Anche il nome di Tutankhamon ha, come quello di suo padre, il nome del Dio unico Aton,
il cui simbolo era un disco solare con grandi braccia, e che fu adorato in quel periodo in tutto l'Egitto al posto del pantheon di divinità egizio.
I
ricercatori del laboratorio dell'iGENEA hanno scoperto che King Tut
apparteneva a un gruppo di profili genetici noto come haplogroup R1b1a2. Oltre il 50% di tutti gli uomini
nell'Europa occidentale appartiene a questo gruppo genetico, così come oltre il
70% degli uomini britannici. Ma tra gli egiziani moderni, meno dell'1 per cento
dei residenti appartiene a questo aplogruppo,
secondo gli scienziati.
Re Tut e
gli europei condividono geneticamente un antenato comune che viveva nella regione del Caucaso, la
razza con gli occhi azzurri che si diffuse in tutta l'europa
centro-meridionale, in Nord-Africa e medio-oriente in cerca di nuove terre per
l'agricoltura circa 9.500 anni fa.
I
genetisti non erano sicuri di come la stirpe paterna di Tutankhamon arrivò in
Egitto dalla sua regione di origine, sebbene sia chiaro che la tecnologia come
i carri e i cavalli addomesticati venne introdotta in Egitto da una fonte
straniera.
Insieme
alla scoperta, i ricercatori hanno fatto un
annuncio in cui si dice che condurranno dei test per scoprire quale dei
moderni europei è il parente vivente più vicino a King Tut. "L'offerta è
stata pubblicizzata solo da tre giorni, ma abbiamo già visto molto
interesse", ha dichiarato Roman Scholz, direttore del centro genealogico
del DNA a Zurigo, in Svizzera.
Bibliografia
http://blogs.discovermagazine.com/gnxp/2011/08/the-king-tut-dna-story/#.Wp2im-jOWUm
https://www.ctvnews.ca/king-tut-may-have-been-more-european-than-egyptian-1.678287
https://www.igenea.com/en/tutankhamun
Bibbia - Antico Testamento Genesi 6, 1-4
Mauro Biglino - "Il Libro che Cambierà per Sempre le Nostre Idee sulla Bibbia" 2012, Uno Editore.