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lunedì 5 marzo 2018

Analisi del DNA del Faraone Tutankhamon

Analisi del DNA del Faraone Tutankhamon
di Nannai

Qui iniziamo un nuovo filone di ricerche sugli antichi governanti della Terra, cioè su coloro che hanno tenuto le redini del potere e rappresentato gli dèi sulla Terra.
Queste ricerche ci permetteranno di approfondire e di entrare con maggior dettaglio negli argomenti di cui trattiamo in questo blog.
Per fare questo studieremo da vicino i geni dei cosiddetti discendenti degli Dèi. Cioè riporterò gli studi  compiuti dai vari ricercatori su quegli individui che hanno governato sull'uomo e che, per loro stessa ammissione, hanno sostenuto di essere i diretti discendenti degli Dèi. Gli stessi antichi miti li ricordano come i semidei, cioè i figli di un dio e di una mortale, oppure come gli eroi dell'antichità classica greco-romana, o nel passo della Genesi 6,4 come gli eroi dell'antichità.
Ma perché pensare che questi re o faraoni del passato fossero di stirpe divina? Semplicemente perché tutti i miti del passato ce lo raccontano. Basti pensare all'eroe sumero-akkadico Gilgamesh (BILGAMES in sumerico)  che per due terzi era divino e per un terzo uomo. Visse tra il XII e XI secolo a. C. e fu il quarto sovrano della città di Uruk. Le sue gesta ispirarono gli scribi a scrivere quella che oggi è conosciuta come l'Epopea di Gilgamesh.
Nel passo di Genesi 6, 1-4, come stavamo dicendo poco sopra, vengono chiamati gli eroi dell'antichità ed erano i figli degli Elohim, che nella versione della CEI vengono detti figli di Dio, come si può leggere qua sotto:

1 Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, 2 i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. 3 Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni».
4 C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.

In realtà il riferimento ai "figli di Dio" è da intendersi come i "figli degli Elohìm", come ben fa notare il traduttore e studioso di ebraico antico, Mauro Biglino nel suo "Il Libro che Cambierà per Sempre le Nostre Idee sulla Bibbia" Uno Editore, del 2012.


 Ma veniamo al nostro argomento e iniziamo con la nostra ricerca con l'individuare i Geni degli Gèi nei geni del faraone Tutankhaton. Gli studi di genetica vennero condotti sulla mummia del faraone Tutankhaton /Tutankhamon, nel 2010, su quella di suo padre Akhenaton e su quella del nonno Amenhotep III dal team di ricerca scientifico del centro genealogico del DNA di Zurigo, nei laboratori dell'iGENEA.
Tutankhamon
Si tratta di una notizia non recente ma che ha interessato diverse testate giornalistiche del mondo nel 2010 e spinto il National Geographic a fare una puntata su queste analisi (vedi più sotto).  I test genealogici si erano concentrati sul cromosoma Y del faraone Tut.
La ricerca ha trovato diversi ostacoli messi dalle autorità ufficiali del Supremo Consiglio delle Antichità Egiaziano, nella figura del dott. Zahi Hawass. Ostilità ben comprensibile visto i dati che la ricerca ha rivelato. Infatti, l'archeologo e soprintendente della Piana di Giza, Zahi Hawass si oppose al rilascio di qualsiasi tipo di risultati del DNA che potevano indicare l'antichità razziale del Faraone Tutankhamon, dal momento che i risultati rivelavano che il 99,6% del cromosoma Y corrisponde con gli Y-cromosomi degli europei occidentali.
Il faraone Tutankhamon non fu un faraone qualsiasi. Figlio di quel Akhenaton, cioè quel faraone che fu definito dai suoi contemporanei e posteri il faraone eretico,  (conosciuto precedentemente nella documentazione con il nome di Amenofi IV o Amenhotep IV), nome che cambio in Akhenaton dopo la riforma religiosa che impose all'Egitto. Anche il nome di Tutankhamon ha, come quello di suo padre, il nome del Dio unico Aton, il cui simbolo era un disco solare con grandi braccia, e che fu adorato in quel periodo in tutto l'Egitto al posto del pantheon di divinità egizio.
I ricercatori del laboratorio dell'iGENEA hanno scoperto che King Tut apparteneva a un gruppo di profili genetici noto come haplogroup R1b1a2. Oltre il 50% di tutti gli uomini nell'Europa occidentale appartiene a questo gruppo genetico, così come oltre il 70% degli uomini britannici. Ma tra gli egiziani moderni, meno dell'1 per cento dei residenti appartiene a questo aplogruppo, secondo gli scienziati.
Re Tut e gli europei condividono geneticamente un antenato comune che viveva nella regione del Caucaso, la razza con gli occhi azzurri che si diffuse in tutta l'europa centro-meridionale, in Nord-Africa e medio-oriente in cerca di nuove terre per l'agricoltura circa 9.500 anni fa.
I genetisti non erano sicuri di come la stirpe paterna di Tutankhamon arrivò in Egitto dalla sua regione di origine, sebbene sia chiaro che la tecnologia come i carri e i cavalli addomesticati venne introdotta in Egitto da una fonte straniera.


Insieme alla scoperta, i ricercatori hanno fatto un  annuncio in cui si dice che condurranno dei test per scoprire quale dei moderni europei è il parente vivente più vicino a King Tut. "L'offerta è stata pubblicizzata solo da tre giorni, ma abbiamo già visto molto interesse", ha dichiarato Roman Scholz, direttore del centro genealogico del DNA a Zurigo, in Svizzera.



 Bibliografia

http://blogs.discovermagazine.com/gnxp/2011/08/the-king-tut-dna-story/#.Wp2im-jOWUm

https://www.ctvnews.ca/king-tut-may-have-been-more-european-than-egyptian-1.678287

https://www.igenea.com/en/tutankhamun

Bibbia - Antico Testamento Genesi 6, 1-4

Mauro Biglino - "Il Libro che Cambierà per Sempre le Nostre Idee sulla Bibbia" 2012, Uno Editore.